Borneo e Sulawesi

31 luglio - 13 settembre 2014

Alcune note sul viaggio. Borneo ok, Sulawesi bozza.
Fotografie nei link a destra.

Costi in sintesi

Borneo malese e Kuala Lumpur (costi x 2 persone) 
visto Malesia: gratuito
spesi 1985 myr (circa 474 eur)
cambio medio 4,1955 myr/eur
giorni effettivi: 14

spesa media al giorno: circa 34 euro (17 euro a testa)

Sulawesi, Indonesia (costi x 2 persone)
visto Indonesia: 70 usd (circa 50 eur)
spesi 13.590.000 idr (circa 888 eur)
cambio medio 15.307 idr/eur
giorni effettivi: 30

spesa media al giorno: circa 30 euro (15 euro a testa)

Trasporti prenotati prima del viaggio (costo a persona)
volo Turkish Airlines, Torino - Kuala Lumpur a/r: 610 euro
treno Kuala Lumpur Sentral - Johor Bahru Sentral: 42 myr (9,74 eur)
volo AirAsia, Johor Bahru - Miri: 136,5 myr (30,53 eur)
volo AirAsia, Kuching - Kuala Lumpur: 151 myr (33,67 eur)
volo AirAsia, Kuala Lumpur - Makassar a/r: 494 myr (110,16 eur)

Costo finale medio
a persona: 1500 euro (visto Indonesia incluso)
a persona al giorno: circa 33 euro

Sarawak, Borneo malese

dal 31 luglio al 13 agosto

Kuala Lumpur - Johor Bahru - Miri

Siamo atterrati a Kuala Lumpur puntuali alle 17 circa (10h e passa di volo da Istanbul con l'ottima Turkish, solito serizio da 5 stelle) e avendo il treno per Johor Bahru alle 22.30 (prenotato 1 mese prima sul sito della ferrovie malesi), abbiamo avuto il tempo di raggiungere la stazione centrale di Kuala Lumpur con calma, prendendo un bus locale per la stazione di Nilai (3.20 myr, 1h) e treno pendolari fino a Kuala Lumpur Sentral (4.70 myr, 1h). Le alternative sono il bus diretto (10 myr, 1h ma dipende dal traffico) o il trenino diretto un po' più caro ma veloce (35 myr, 20'). Cambiato all'aeroporto solo 20 euro (cambio da ladri a 3.94 contro 4.25 ufficiali), e 100 euro alla stazione centrale a 4.23 myr/euro. Treno ottimo, cuccetta comodissima, puntuale arrivo a JB Sentral, bus gratuito per clienti AirAsia (previa prenotazione sul sito causeway link) fino al Senai Airport, volo AirAsia puntuale per Miri, siamo nel Sarawak centrale, Borneo (con tanto di nuova procedura d'immigration e timbro del Sarawak sul passaporto).
Ci dovrebbe essere un bus pubblico dall'aeroporto per il centro città ma alle informazioni ci dicono che è stato abolito (in realtà la palina "bas" c'è ancora), per non perdere tempo siamo costretti a prendere un taxi, 25 myr (quella dei taxisti è una mafia ovunque qui nel Borneo). Dopo aver perso tempo seguendo indicazioni errate e non aggiornate della solita pessima Lonely Planet, troviamo posto alla "Homestay guest house" una stanza minuscola (misurati 1,8x2,7m!) con letto a castello, senza finestra ma molto pulita, con condizionatore e bagno in comune per 50 myr (circa 12 euro), colazione inclusa; staremo comunque molto bene qui. Ci si concede una cena di lusso (non mangiamo decentemente da un po') all'Apollo Seafood, un red snapper da 1,2 kg, birra Tiger e contorni vari, un po' caro però (96 myr in tutto). Nei giorni successivi per mangiare spendiamo circa 6-8myr a testa (1.5-2 euro).
Miri è una cittadina tranquilla e vivibile, piuttosto anonima (il quartiere cinese è sempre vivace), ma buona base per la visita dello splendido (quando poco considerato!) Lambir Hills National Park o per le Kelabit Highlands. Il clima è molto caldo, ma ventilato. Mezzi pubblici se ne vedono pochi. Il primo pozzo di petrolio del Borneo Malese fu trivellato proprio qui, sulle colline retrostanti la città, che attualmente ruota proprio attorno ai suoi giacimenti petroliferi. All'ufficio del Sarawak Forestry di Miri prenotiamo una stanza in uno dei bellissimi chalet in legno nel parco Lambir Hills, quindi taxi (15 myr) per raggiungere la stazione dei bus fuori città e bus (modernissimo) che ci molla davanti all'ingresso del parco per poi proseguire la sua corsa (12 myr).

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Lambir Hills National Park

Alloggiamo in uno chalet con cucina (+ frigo) e bagno comuni alle 2 stanze disponibili al costo di 40 myr (meno di 10 euro), ci siamo solo noi. C'è un percorso molto facile che in mezzoretta consente di arrivare, dall'ingresso, ad una bellissima cascata (Latak Waterfall) con piscina naturale dove si può fare il bagno (anche se le cabine/bagni sono un po' lasciati andare). Qui un po' di gente si vede, sono quelli che fanno il parco in giornata senza pernottare, ma se si ha tempo quest'ultima è l'opzione migliore perchè costa poco, è confortevole e si dorme cullati dai rumori (assordanti) della natura. In più c'è anche una piccola mensa gestita da una simpaticissima (e generosissima) signora. Il parco ha diversi percorsi, quasi tutti piuttosto lunghi e ben segnati, molto faticosi sia per i continui sali scendi che per il caldo umido atroce (occore portare litri di acqua). Ma si è ripagati da uno scenario meraviglioso, una giungla pluviale fittissima di dipterocarpacee (chiamata Kerangas) ed un serie di corsi d'acqua, cascate e piscine naturali di impagabile bellezza. I rumori della giungla sono assordanti e continui, ma zero avvistamenti di animali, a parte le formiche giganti ed un enorme millepiedi. Oltre al percorso principale siamo andati alle cascate Pantu e Nibong ed alla più lontana Dinding, la più bella in assoluto, una piscina naturale coloratissima in cui non va nessuno generalmente perchè molto faticoso (circa 5h a/r) e dove fare il bagno è un vero sollievo dalla sudata infernale per arrivarci. Ci siamo fermati 2 giorni nel parco, l'idea era poi di visitare il Similajau National Park, vicino Bintulu, ma il giorno della partenza, Lina, la signora della mensa, ci ha trattenuto tutta la mattina fino a pranzo (abbiamo cucinato insieme dal e chapati!) e come dire di no... Abbiamo cambiato in corsa il programma cercando una combinazione di autobus che ci portasse direttamente a Kuching senza pernottare a Bintulu. Quindi, preso bus al volo dal Lambir Hills (bisogna andare sulla strada principale e fermare il primo che passa) a Bintulu, fatto un giretto con cena frugale a base di pau cinesi (panini soffici di farina di riso con diverse farciture, squisiti quelli alla crema dolce di fagioli rossi) e ripartenza alle 18.30 con autobus notturno molto confortevole (60 myr a testa), puntuale alle 5.30 a Kuching, capitale dello stato federale del Sarawak.

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Kuching

Kuching è una città carina e tranquilla, con un bel lungofiume e tramonti splendidi. Con un bus pubblico andiamo diretti all'ufficio del turismo x cercare posto da dormire al Bako National Park, ma nulla, bisogna prenotare con mesi di anticipo in questa stagione. Così prendiamo uno chalet al Kubah NP, 2 letti per soli 16 myr a testa. A Kuching troviamo da dormire in zona Chinatown al Backpacker Stay per 50 myr la solita stanza con bagno in comune, niente di che, mentre per i prox giorni prenotiamo alla Threehouse B&B, gestita da una svedese (Bindi), per 60 myr una bella stanza col solito bagno in comune, è una buona scelta. Per mangiare è un buon posto il food court all'ingresso di Chinatown (chiuso la sera), dove proviamo un piatto tipico di qui, la Laksa (5 myr). Sulla sponda opposta del fiume c'è l'Orchid Garden (ingresso gratuito), un ampio viviaio di orchidee che merita un visita per la varietà di colori e forme di questi particolari fiori. Si può raggiungere tramite passaggio in barca (0.50 myr) dai numerosi moli sul lungofiume. Per raggiungere  il Satok Weekend Market (un normalissimo mercato) si può prendere il bus K15 (1 myr, 10 min).  Altro buon posto per mangiare sono le bancarelle vicino alla stazione dei bus. Il 10 agosto è iniziato il festival degli spiriti affamati (hungry ghost festival), un ricorrenza cinese in cui si fanno offerte di cibo agli spiriti degli antenati, liberi di vagare per la città, e si accende un grande falò a Chinatown.
Una delle ultime sere abbiamo conosciuto George e Diana, una coppia di origine cinese, con cui abbiamo passato un paio di serate e che ci hanno persino accompagnato all'aeroporto il giorno della nostra partenza da Kuching con l'auspicio che saremmo andati a stare un po' a casa loro nel villaggio di Bintangor (vicino Sibu) il prossimo anno (promessa che non manterremo visto che abbiamo comprato i voli per Lima).

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Kubah National Park

Venerdì 8 agosto, piove, si va aprendere l'autobus per Kubah NP, il K21 (4 myr, 1h). Lo chalet è davvero molto bello, tutto nostro, con cucina accessoriata di tutto visto che non ci sono ristoranti. Ci incamminiamo sul Main Trail, vegetazione lussurreggiante e molto varia, molto più umidità che al Lambir Hills, arriviamo alle cascate principali, molto belle e balneabili, ma niente piscina naturale. Il parco è anche famoso per la varietà di rane, visibili la sera in una pozza recintata poco distante dallo chalet, ma bisogna avere torce molto potenti (la tecnica per individuarle consiste nel mettere la torce sulla fronte tra gli occhi e puntarla verso l'esterno; quando si notano due piccole luci riflesse ci si può avvicinare alla rana e anche prenderla con delicatezza). Ci sono diversi percorsi più o meno lunghi, uno dei quali, in mezza giornata, conduce al Matang Wildlife Center, centro di riabilitazione degli oranghi, che però non abbiamo visitato.

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Bako National Park

Prendiamo il primo bus per Bako alle 7 (3.50 myr) che in 1 ora abbondante porta all'ingresso del parco, da dove un barca (20 myr a persona) consente di raggiungere in mezzoretta il quartier generale sulla penisola. Tanta gente, troppa, come era immaginabile. Il parco è davvero molto bello, il paesaggio spazia dalla giungla alle spiagge incastrate tra falesie rocciose. Abbiamo fatto un paio di percorsi, il primo al Teluk Paku, una bella spiaggia bordata dalla giugngle con tante scimmie nasiche (anche nei pressi della spiaggia al quartier generale se ne vedono parecchie e più da vicino). Abbiamo proseguito per Teluk Pandan Kecil, splendido promontorio con vista mozzafiato e bella spiaggia deserta da dove abbiamo poi preso una barca per tornare (bisogna comprare il biglietto al quartier generale). Peccato non poter pernottare qui, bisogna prenotare per tempo in questa stagione e ne vale davvero la pena.
Il 12 agosto sera abbiamo il volo per Kuala Lumpur ed il giorno successivo quello per Makassar (Sulawesi, Indonesia), approfittiamo della giornata per visitare la Semenggoh Nature Reserve (bus K6, 3 myr, 1 oretta scarsa), ma non è stagione per vedere gli oranghi in semilibertà perchè i frutti selvatici sono abbondanti e gli animali non si fanno vedere (ci avevano avvertito, ma siamo andati lo stesso, 10 myr di ingresso sprecati).
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Sulawesi

dal 13 agosto al 10 settembre

[I prezzi degli alloggi sono sempre x stanza doppia con bagno e colazione inclusa]

Makassar

Volo AirAsia da Kuala Lumpur, il cambio dell'aeroporto è molto buono (15.4k idr/eur), se non si ha tempo di cercare di meglio in città (dove abbiamo ottenuto solo 15.45k). Appena fuori dal terminal sulla sinistra c'è il bus per il centro città a 25k idr (90min), fa capolinea vicino al fort rotterdam, quindi comodo. New Legend Hostel è vicino ma è uno schifo, prendiamo una stanza al Wisma Jampea (200k), di fronte, molto promiscuo e pessimo anch'esso. Cena di pesce ai banchetti del porto, molto buono e costa poco, consigliabile. Ottima la Holland Bakery. Taxi collettivi (Pete-pete) costano 4k idr per qualsiasi destinazione in città.^torna su^

Pare Pare

Arriviamo in 3h con taxi collettivo (kijang) per 60k, cifra standard non contrattabile, alloggiamo al Gandaria2 una bella stanza grande e pulita (155k). Cittadina piacevole, cena in un banchetto sul lungomare.^torna su^

Mamasa

Da Pare Pare prendiamo kijang per Polewali (2h, 50k) e altro kijang per Mamasa (6h, 70k). Alloggiamo al Dian Satria (200k) la prima notte, niente di che, ha un ristorante karaoke piuttosto caro di fronte. Poi passiamo all'Anoa Guest House, nuova di pacca, stessi 200k, ma molto meglio, stanza enorme, gestione famigliare e ottima accoglienza. I Dintorni di Mamasa sono molto belli con paesaggi di risaie terrazzate molto scenografici. Gente eccezionale,  calorosissima e accogliente, nessuna richiesta di soldi o altro. Occorre imparare un po' di bahasa indonesia perchè qui proprio nessuno parla inglese, se non qualche rara guida turistica a Mamasa. I percorsi si possono fare tutti a piedi, chiedendo per la direzione, ma è abbastanza facile. Conviene partire al mattino presto (freschetto) perchè nel pomeriggio può piovere.
Il primo giorno visitiamo il villaggio tradizionale di Taupe (5 km), facendo un bel giro panoramico. Il secondo giorno cerchiamo invano un passaggio in kijang per Buntu Balla ma non lo troviamo (è festa dell'indipendenza) e quindi a piedi visitiamo il villaggio tradizionale di Osango dove una famiglia ci invita a prendere un caffè per mostrarci la propria casa (tutto in bahasa indonesia ovviamente!), poi un ragazzo incontrato x caso ci porta al suo villaggio (Buntutilli) con un bel giro a piedi tra le risaie. Rientro sempre a piedi dalla strada principale e visita al villaggio tradizionale di Loko ma sulla strada inizia a piovere e una famiglia ci invita a ripararci offrendoci ovviamente l'immancabile caffè. Villaggio molto bello, rientriamo a Mamasa con giro ad anello molto scenografico.
Il giorno successivo con una coppia spagnola troviamo un kijang fino a Buntu Balla (10k), poi si sale a piedi visitando un antico tedong-tedong (sepoltura tradizionale, biglietto 10k) e si continua a salire fino al bellissimo villaggio di Balla Peu (ingresso 10k), ci vuole più di 1 ora.^torna su^

Rantepao

Partiamo il 19 agosto con un minibus (bemo, 130k) diretto che parte ogni mattina alle 7-8 circa e che arriva dopo circa 12 ore. Alloggiamo all'Hotel Pison (150k), ottimo, una notte sola perchè il mattino seguente ripartiamo per Tentena, lasciano la visita di Tana Toraja alla fine del viaggio.^torna su^

Tentena

Siamo arrivati alle 22 con bus grande e confortevole, ma lento (più di 12h), i kijang sono decisamente più veloci. Paesaggio montagnoso bellissimo, strada ottima ma tutta curve. Alloggiamo al Pamona Indah, buona sistemazione con acqua calda per 175k. Tentena è una cittadina piacevole sul lago di Poso, clima perfetto, mercato interessante (carne di pipistrello in vendita!), gente sempre eccezionale.^torna su^

Ampana

Da Tentena prendiamo un kijang per Poso (2h, 40k) ma un'interruzione del traffico ci fa tardare parecchio ed arriviamo al terminal bus deserto (il bus per Ampana era alle 10) e ci tocca aspettare fino al pomeriggio per un passaggio in kijang (90k). Alloggiamo al Marina Hotel (250k), buono se si prendono le stanze che costano meno, con ufficio informazioni efficiente per le destinazioni della zona e soprattutto per le isole Togean dove siamo diretti.^torna su^

Togean Islands - Malenge

Partiamo il mattino dopo per Malenge, una delle tante destinazioni della isole Togean, 8h di navigazione su una bagnarola nel mare meraviglioso dell'arcipelago (60k). Abbiamo scelto il Lestari di Malenge, 150k a persona bungalow basico e 3 pasti, bagno in comune. Stiamo 2 notti in questo bungalow poi passiamo a quello più confertevole con bagno incluso per 200k appena si libera e staremo 3 notti qui. In tutto 5 notti e 4 giorni pieni, passati tra giri in canoa (gratis), 2 escursioni in barca al reef (la prima 50k a testa, la seconda offertaci gratis), lunghe pannichelle sull'amaca, pasti ottimi a base di pesce pranzo e cena (cibo mai monotono, razioni giuste). Inutile precisare che i fondali sono stupendi, mai visti così belli e ricchi. Gente in giro parecchia, forse anche troppa, è sicuramente il posto più turistico di tutto il nostro viaggio a Sulawesi. Rientriamo ad Ampana il 28 agosto, alloggiamo di nuovo al Marina (150k), ci si informa per le Banggai Islands e Pulau Dua, ma le info non sono certe o affidabili per cui si decide, avendo poco tempo rimasto, di andare sul sicuro a Tanjung Karang, sulla costa occidentale vicino Donggala.^torna su^

Tanjung Karang

Partiamo quindi da Ampana con un kijang (140k) alle 17 ed arriviamo al terminal di Palu alle 4 di mattina, deserto. Attendiamo finchè un'oretta e mezza più tardi si materializza un pete-pete che per 150k in due ci porta direttamente a destinazione. Alloggiamo al Natural Cottage contrattato per 150k a notte, bungalow con bagno ventilatore e zanzariera, mini colazione inclusa. Per i pasti mangeremo sempre dalla signora Andika, nel villaggio, posto davvero raccomandabile. La spiaggia non è particolarmente bella, un po' sporca perchè molto frequentata dai locali provenienti da Palu e Donggala nei week end, ma i fondali sono fantastici e a solo 2 m dalla riva. il gestore del Natural Cottage, Yusuf, è un personaggio! Ci si ferma 3 giorni, visitando il villaggio di pescatori di Boneoge (a piedi) ed il mercato di Donggala (150k in due su ojek).^torna su^

Palu

Ripartiamo per Tana Toraja, ma a Palu scopriamo che l'unico bus (agenzia Ketty) parte alle 7 di mattina e quindi l'abbiamo perso. Non ci sono alternative, dobbiamo restare a Palu, fermandoci nel primo hotel che troviamo, Omega Sam, pessimo (stanza senza condizionatore piena di zanzare a 90k, impossibile dormirci, che cambiamo con un'altra con condizionatore per 185k, un furto, ma almeno le zanzare stanno alla larga).^torna su^

Rantepao - Tana Toraja

Partiamo da Palu con bus (200k) diretto, 24h e siamo a Rantepao, hotel Pison (200k), che poi cambieremo il giorno dopo per il Pia's Poppies, di fronte, molto più carino (176k) ed a gestione famigliare. Il pa'pion (cibo tradizionale toraja, pollo, maiale o pesce mischiato a riso latte di cocco ed erbe, cotto a lungo nella brace dentro tubi di bambu) qui è una garanzia.
A Tana Toraja visitiamo il villaggio di Pangli, dove è in corso una cerimonia funebre tradizionale, poi quello di Palawa, entrambi a nord di Rantepao, per raggiungere i quali bisogna prima andare al terminal Bolu con un pete-pete (3k idr) e prendere un kijang bemo o altro mezzo diretto a nord. Tana Toraja è un po' diverso rispetto a Mamasa, i villaggi sono molto più scenografici ma la gente è più abituata al turismo di massa e ci sentiamo chiedere soldi soprattutto dai bambini, cosa mai successa finora, evidentemente istruiti dai genitori. E poi tutti gli ingressi ai siti costano 20k a persona.
Il giorno successivo visitiamo la zona sud, i cimiteri di Lemo e Londa, entrambi imperdibili e facilmente raggiungibili con qualsiasi mezzo diretto a Makale, basta attendere sulla strada principale (il costo è variabile, dai 3k ai 7k a persona), si scende al bivio e si prosegue a piedi per una mezzora. Nella stessa zona sud abbiamo visitato anche Tampangallo (sepolcro in grotta molto bello) e i baby graves di Kembira (sepolture di bambini nell'albero), prendendo un kijang da Makale per Sangalla e poi proseguendo a piedi.
Sabato 6 settembre visitiamo la zona nord con passaggio in moto (contrattato a 40k a testa ma si può fare di meglio) perchè al terminal Bolu non troviamo alcun mezzo che va in quella direzione. Le moto portano fino al villaggio di Lempo, poi si prosegue a piedi per Batutumonga, percorso molto facile su strada e molto panoramico tra molti villaggi tradizionali e risaie terrazzate. Si prosegue ancora per il sito sepolcrale di Lokomata. Prima di arrivare si può fare una deviazione per Pana, belle sepolture in una falesia rocciosa nella foresta e baby graves, però bisogna scendere parecchio.
Domenica visitiamo i tau-tau di Marante ed il villaggio tradizionale di Nangalla con un bemo tutto x noi (ci chiederà 100k per tutto il giro con attesa). Poi il mercato dei bufali al Pasar Bolu, che si tiene ogni 6 giorni. Visitiamo poi il centro tessile di Sadan con un bemo dal solito terminal Bolu, dove ci sono in vendita scialli toraja tradizionali ma anche batik di bali e java, ma non compriamo nulla, ci sembra un po' troppo x turisti e un po' caro. La zona è comunque bella e merita una visita.
Lunedì andiamo al matrimonio di un cugino dei proprietari del Pia's Poppies, che ci hanno invitato, con il minibus di famiglia nella zona di Sangalla. Un'esperienza molto interessante, tanta gente dei villaggi vicini sistemata nei palchetti di bambu realizzati per l'occasione, un palchetto per ogni famiglia, il palco centrale per i nobili. Si mangerà dello squisito pa'pion.
Martedì visitiamo i siti vicini di Karassik e Ketekesu, poi acquisti vari a Rantepao (prezzi poco o nulla contrattabili) e la sera si parte con bus notturno per Makassar, prenotato qualche giorno prima per 130k, bus enorme molto confortevole, che ci mollerà all'aeroporto, dove lasciamo gli zaini per andare in città per acquisti vari e per l'ultimo pranzo indonesiano. Nel pomeriggio abbiamo il volo di ritorno per Kuala Lumpur. Tassa di uscita di 150k idr a persona.^torna su^

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