Lahaul & Ladakh...

... viaggio autogestito in Himalaya, India del Nord (racconto di Micaela)

La partenza

... a Delhi via Helsinki, poi subito nella Kullu Valley, a Mandi

7 agosto 2008

Voliamo a Helsinki e pernottiamo lì...

Partenza ore 11 da Malpensa per Helsinki (volo Finnair), arrivo ore 15 locali.
Prendiamo bus 615 x la stazione (3.80 eur) e il tram 4 per 7 fermate fino all'Eurohostel dove abbiamo la stanza prenotata (50 eur). Camera doppia pulita ed asettica come tutta la città, anche bagno in comune è pulito ed ha la doccia. Temperatura sui 14-15° con vento forte, usciamo per un giro in centro con quel poco che abbiamo per coprirci (non abbiamo chiesto di prendere i bagagli ad Helsinki e quindi sono diretti a Delhi). Vediamo la zona del mercato (banchi con mirtilloni, vari frutti di bosco, more artiche, melette), le vie pedonali del centro, i giardini e la piazza del Senato.

8 agosto 2008

... e ripartiamo per Delhi

Sveglia alle 6, scendiamo per colazione (6.80 eur) a buffet (salumi, formaggi, pomodori, panini croccanti ed integrali spettacolari, marmellata, uova, yoghurt e succhi a volontà). Piove a dirotto, aspettiamo quindi in stanza e verso le 11 quando migliora torniamo all'aeroporto. Chiediamo notizie dei bagagli spediti a Delhi e pare tutto ok. Aereoporto più grande e meglio organizzato di quello di Mosca (scorso anno), partenza ore 14.30 arrivo 23.30 ora locale a Delhi.

9 agosto 2007

... da Delhi, tempo una giornata e siamo ai piedi dell'Himalaya

Puntuali arrivano i bagagli, cambiamo 800 eur a 62.85 al cambio "Thomas Cook" a sinistra, commissioni buone. Aspettiamo dentro l'aeroporto prima di avventurarci alla stazione dei treni dove alle 5.50 parte l'Himalayan Queen (stesso dello scorso anno) che abbiamo prenotato da casa su internet fino a Chandigarh. Cerchiamo qualche occidentale in attesa per condividere un pre-paid taxi fino alla stazione ma non ne troviamo. Quindi alle 4 uscimo ed optiamo per il bus pubblico dello scorso anno che troviamo molto migliorato ed evoluto. Anche la città sembra cambiata, le strade sono state allargate e migliorate e sono in corso lavori per le nuove linee metro. Tutto pare più in ordine. Anche in stazione non troviamo più la stessa confusione dell'anno precedente, all'esterno tutto è stato asfaltato e reso più vivibile anche se la povera gente, i cani e i topi sono sempre lì. La partenza è al solito binario 10, prima carrozza posti 29-30 come riporta il foglio volante appeso al vagone (AC Chair-Class). Sprofondiamo nei sedili aspettando la partenza con la conseguente erogazione dell'AC e dopo pochi km ci addormentiamo mentre instancabili personaggi passano a vendere ogni sorta di genere alimentare (cocco, banane, chai, acqua...).
Arrivo a Chandigarh alle 10.30, prendiamo l'apecar del personaggio di turno che ci abborda all'uscita in un caldo soffocante ed andiamo alla stazione dei bus (sector 17) per chiedere orari e spostarci direttamente a Mandi, un po' più in alto e quindi, si spera, meno afoso. In realtà gli autobus partono dal sector 43, come dettoci dall'autista, e quindi ci facciamo portare lì. Chiedere info è un incubo, ma basta aspettare che il bigliettaio dell'autobus giusto inizi a urlare la destinazione. L'idea iniziale era di mangiare qualcosa prima di ripartire e riposarci un po' ma il caldo soffocante ci convice a partire subito. Il biglietto costa 265 Rp, il bus è affollato e la strada è polverosa, viaggio lungo di 6h per noi che abbiamo alle spalle 6h30' di aereo e 4h30' di treno. Alle 18 circa arriviamo a Mandi e zaino in spalle arranchiamo fino alla Mayfair Guest House, bel bagno ma personale pessimo e stanza mediocre (500 Rp + tasse). Ristorante mediocre senza Ac. Al centro della piazza principle c'è l'Indira Market struttura circolare cava su 3 piani con vari negozietti e dhaba. Cerchiamo il The Treat (!!!) x mangiare ma è completamente riservato, c'è una festa religiosa e il vicino tempio è decorato con palloncini e ghirlande. Ci dirigiamo quindi verso un locale che si rivelerà essere un fast food indiano, più in alto rispetto alla piazza. Non c'è nessuno ma il masala dosa è accettabile, anche se i camerieri non parlano inglese.
Ci sediamo quindi nel ristorante del Mayfair, caldo, no AC e apparenza piuttosto squallida. Prendiamo un the e aloo paratha, un po' burrosa ma non male. Il tavolone accanto al nostro è di gruppo di indiano che festeggia un compleanno, ci offrono una fetta di torta tutta panna e sciroppo fucsia che accettiamo x non offendere (era buona!).