Nuova Zelanda e Isole Cook

Viaggio low cost dal 16 Agosto al 12 Settembre 2011

Nuova Zelanda: dove siamo stati

Qualche appunto di viaggio sull'Isola del Nord...

Happy Camper ci viene a prendere in aeroporto, dopo una chiamata al toll free number (fattibile da qualsiasi telefono pubblico) e, preso un minimo di dimestichezza con la guida in contromano di un camper, in 5 minuti siamo al vicino Kiwi International Hotel. La sera fa freddino, l'inverno australe si fa sentire, anche se pare che quest'anno sia decisamente più freddo del normale, i southerlies (venti antartici da sud) stanno facendo la differenza, ma almeno il cielo è limpidissimo... Facciamo la spesa al vicino supermercato (Pak 'n Save) e dopo una notte quasi insonne (per via delle 10 ore di fuso orario) partiamo alla scoperta della Nuova Zelanda, isola del Nord.


VERSO NORD: AUCKLAND --> CAPE REINGA (dimensioni maggiori)

Saltiamo Auckland, avremo poi tempo al ritorno, e puntiamo verso Nord. Imbocchiamo la SH1 (State Highway) che attraversa il centro urbano di Auckland e poi da 3 corsie passa ad una corsia sola, tra sali-scendi notevoli. Il paesaggio è magnifico, ogni angolo meriterebbe una foto, quindi guidare è davvero un piacere, visto che il traffico, esclusa la città di Auckland, è irrisorio, e la strada non è mai banalmente dritta.
Ci fermiamo a Whangarei, visitiamo la famose cascate (carine ma niente di che, un salto d'acqua di circa 30 m) e poi ci infiliamo in una strada secondaria che porta sulla costa, alla Otamure Bay, dove c'è un campeggio del DOC (7 nzd a testa), che scopriremo magnifico e tenuto in maniera impeccabile. Veramente uno spettacolo il tramonto e la stellata, il cielo limpidissimo, il freddo si fa pungente, fotocamera sul cavalleto per immortalare la via lattea vista dall'emisfero australe. Con l'entusiamo del primo giorno, la prima cena preparata con la cucinetta del camper e la prima vera notte wild dentro al sacco a pelo e sotto il caldo piumone, fuori la temperatura scende intorno allo zero. Scopriremo in seguito che questa ondata di freddo è assolutamente anomala per questa parte della Nuova Zelanda, che in genere mantiene temp miti con minime di 6-8 gradi e massime di 16-20. L'aurora e l'alba sull'oceano ripagano con gli interessi! La spiaggia è incantevole, è una piccola baia incastrata tra due promontori rocciosi, e delimitata nell'interno da prati erbosi da far invidia al miglior campo da golf, ed alberi di Pohutukawa.

Ripartiamo percorrendo la Old Russel Road, una splendida strada tortuosissima che costeggia la frastagliata costa fino alla famosa e straturistica Bay of Island. Tra tutti gli scorci avuto finora, assolutamente da incorniciare, questo posto ci delude un bel po', probabilmente deve essere bello in estate, ma a noi pare una baraccone per turisti ricchi. Lasciamo Russel delusi e decidiamo di saltare il resto della baia, prendiamo una scorciatoia sterrata di circa 30 km che ci evita un giro molto più lungo e ci conduce a Kawakawa e da lì alla Kawiti Gloworms Caves, da non perdere. I Gloworms sono delle larve luminose ("Arachnocampa luminosa"), di un colore azzurro, che risiedono nelle grotte di numerose zone della Nuova Zelanda e sono quindi visibili solo al buio. Molto famose (e costose) sono le Waitomo Caves, molto più a sud, nel centro dell'isola nord, vicino a Rotorua... Noi ci accontentiamo di queste, più piccole e meno costose (15 nzd a testa), ma lo spettacolo è davvero unico, la pareti delle grotte sono costellate di puntini azzurri luminosi, ovunque... davvero singolare!

Lasciata Kawakawa puntiamo decisamente verso Nord percorrendo una strada bellissima che attraversa una rigogliosa foresta pluviale (Raetea Forest) per giungere a Kaitaia, il centro principale del distretto del Far North, quando è gia quasi buio. Decidiamo quindi di andare a dormire in un campeggio del DOC nella penisola di Karikari, alla Matai Bay, altro posto incantevole (e persino gratuito). Arriviamo che è buio pesto, il campeggio non ha illuminazione, ci piazziamo nel primo posto utile che poi scopriremo, il mattino dopo, essere proprio al limite della spiaggia. Altra stellata spettacolare e di nuova sveglia all'aurora per me a far foto... il freddo c'è, ma è meno intenso.

Ci rilassiamo un po' sulla spiaggia in mattinata, poi, ripreso il camper, riprendiamo la via di Cape Reinga, l'estrema punta settentrionale della nuova zelanda. Sosta lungo la strada per uno spuntino, ci concediamo un discreto fish and chips in due e proviamo la birra neozelandese per la prima volta. Il paesaggio è sempre straordinario, tutta questa sottile striscia di terra è formata da dune, attive lungo il litorale, e fossili nell'interno. Giungiamo dunque a Cape Reinga, luogo sacro per i Maori, laddove il mondo terreno si congiunge con il mondo sotterraneo o ultraterreno, dove il mare di Tasmania si fonde con l'oceano Pacifico e dove il vento domina incontrastato. Una visita al faro del promontorio, la vista come al solito è strepitosa, l'immenso oceano di fronte, le dune a ovest e la frastagliata costa rocciosa a est. Passeremo la notte nello splendido campeggio del DOC di Tapotupotu, nell'omonima baia prossima a Cape Reinga (costo di 7.60 nzd a testa, tramite autoregistrazione)... fa molto meno freddo, ma piuttosto ventoso, la volta celeste è sempre limpidissima e la fotocamera come al solito è iperattiva :-).


VERSO SUD: CAPE REINGA --> ROTORUA (dimensioni maggiori)

Ripercorriamo la strada per Cape Reinga a ritroso fino al bivio con Te Paki, dove imbopcchiamo una sterrata (segnalata con cartelli informativi del DOC) per le magnifiche dune dell'estremità settentrionale della "99 mile beach". Si parcheggia l'auto nei pressi del guado sul torrente Te Paki e si cerca a piedi un passaggio sull'altra sponda. Trascorriamo un paio d'ore abbondanti tra i ripidi sali/sendi delle dune sabbiose, da soli in un vastissimo paesaggio desertico, incastrato tra la foresta dell'entroterra ed il mar di Tasmania. Facciamo quindi una visita alla rinomata "99 mile beach" e torniamo a Kaitaia per dirigerci verso la foresta di Kauri (Waipoua Forest) e pernottare al campeggio del "Trounson Kauri Park", ma sbagliamo strada e ce ne rendiamo conto piuttosto tardi. Abbiamo infatti saltato il bivio per il traghetto sull'altra sponda dell'insenatura (nome) che riusciamo a prendere alle 18 quando il sole è già tramontato ed arriviamo quindi al parco a tarda serata. Il campeggio è come al solito molto ben gestito, economico (10 nzd a testa) ed ha persino l'attacco alla corrente elettrica, oltre all'acqua calde (finalmente una doccia dopo 3 giorni!). Trascorriamo la serata con una coppia di tedeschi che reincontreremo a Rotorua.

Facciamo il percorso segnalato nel parco Trounson: l'ingresso nella foresta avviene previa accurata pulizia degli scarponcini (obbligatoria con un liquido disinfettante disponibile in loco) per non contaminare il delicato ecosistema. Diverse specie di felci giganti e alberi di kauri dominano la scena. Lasciamo il campeggio per tornare sulla strada percorsa ieri col buio, uno scenic drive che si addentra nella foresta, e che porta ai siti turistici più importanti della zona, ovvero i kauri giganti e secolari. Prendiamo quindi decisamente la strada verso sud, attraversiamo tutta Auckland sulla caotica SH1: è il primo giorno in cui il cielo è nuvoloso e minaccia pioggia. La direzione è Rotorua, ma prima di arrivarci, sostiamo per la notte a Te Aroha, in un campeggio con piscina termale (holiday park a 27 nzd) e idromassaggio, piccolina ma niente male, siamo gli unici ospiti del campeggio... :-)

Il cielo rimane nuvoloso, con sprazzi di sole, variabile, ma non piove (e non lo farà mai per tutta la nostra permanenza in nz). Partiamo per Rotorua che raggiungiamo in breve. Le collinette e laghi qui sono di origine vulcanica. Rotorua è un cittadone, molto turistico e ben curato, roccaforte maori, che sorge sulle sponde del lago omonimo (che occupa un enorme cratere vulcanico). La puzza di idrogeno solforato si sente, ma mi aspettavo di peggio. E' impressionante vedere il vapore che risale dai tombini o dalle pozze/ruscelli di acqua termale sparse ovunque nella città. Facciamo un giro nel parco termale cittadino, gratuito, per renderci subito conto di ciò che ci aspetta nei prossimi giorni con la visita ai parchi geotermali di Waimangu e Wai-o-tapu (ingresso per entrambi 60 nzd a testa, comprato all'ufficio turistico di Rotorua). Non sappiamo ancora dove andare a dormire, facciamo una visita al campeggio del DOC più vicino, quello del lago Okareka, magnifico come sempre, ma visto che è ancora presto decidiamo di vedere un'alternativa, il campeggio delle piscine/sorgenti termali di Waikite, che ovviamente ci conquista subito e vi trascorrereno le successive 3 notti (il costo è di 18 nzd a testa e comprende l'ingresso illimitato alle stupende piscine termali). Si tratta di un complesso termale balneabile composto da diverse piscine controllate, alimentate da un'unica sorgente di acqua a 99 gradi che viene raffreddata nel persorso di adduzione a temperature comprese tra i 45 e i 35 gradi. E' il posto che fa per noi... un po' di relax nelle acque calde (stranamente senza idrogeno solforato) è quello che ci vuole dopo l'intensità dei gg precedenti. Il contesto ambientale è bellissimo, la valle è verdissima, dalle forme dolci, le pecore sono ovunque, traffico ed esseri umani quasi inesistenti. Di tanto in tano si scorge in lontananza una collonna di vapore, cioè la presenza di una polla sorgiva termale.

Bagnetto termale in totale solitudine al mattino presto, sono circa le 7, poi decidiamo di visitare uno dei due parchi geotermali, quello di Wai-o-tapu, a circa 15 minuti di macchina che prevede, alle 10, la dimostrazione del funzionamento di un geyser (Lady knox Geyser), artificialmente stimolato tramite l'introduzione di una sostanza, che entrando in ebollizione ne riproduce il getto, di circa 5 m. In realtà, il getto reale, è molto più alto, ma negli ultimi anni il geyser si è impigrito e ha perso la sua ciclicità. il parco è straordinario, tra fumarole, piccoli geyser, polle sorgive multicolori, vegetazione adattata all'ambiente acido, depositi di minerali, ecc... Come altrettanto suggestivo, se non addirittura più interessante, è il parco della valle vulcanica di Waimangu, anche questo da non perdere assolutamente visitato il giorno successivo.

Il 27 mattina, dopo il consueto bagnetto termale ripartiamo decisi verso Auckland, passando da Hamilton (visitina ai giardini botanici, niente di che), dove arriviamo in tempo per la consegna del camper e per il volo su Rarotonga previsto alle 18.